WASSILY KANDINSKY dalla Russia all'Europa



Pisa, BLU / Palazzo d'arte e cultura, ottobre 2012 - gennaio 2013




"...il colore è un mezzo di esercitare sull'anima un'influenza diretta. Il colore è un tasto, l'occhio il martelletto che lo colpisce, l'anima lo strumento dalle mille corde". W.K.















Che cosa mi ha colpito maggiormente in questa mostra dedicata agli anni trascorsi da Wassily Kandinsky tra la Russia e la Germania?

La musica e l'arte popolare, la mistica e la spiritualità di quella sciamanica.

Sono stata in Russia, poi a Monaco di Baviera e anche in Siberia. Ho udito suoni, sentito sapori, visto colori e tracciato linee a tempo di musica...sono persino entrata nelle abitazioni contadine e non, di inizio secolo scorso.

Ho anche suonato tamburi e spiccato il volo con angeli che hanno ben poco di rassicurante.





Esplorare l'attività meno nota di Kandinsky è lo scopo della mostra. Farlo in Palazzo Blu è un'esperienza unica che consiglio vivamente.

Penetriamo negli anni in cui, studioso di legge, etnologo, l'artista si recava in Siberia per studiare gli usi e i costumi della popolazione e, soprattutto, nel fascino che tutto questo ha esercitato su di lui. Presenti anche il mondo contadino con le sue storie meravigliose e il rapporto con la cultura russa contrapposto a quell'occidente di cui, pur negandolo, assumeva e riassumeva gli esiti poetici, forzandone i limiti per l'affermazione di una propria cultura dell'est.




Palazzo Blu ha deciso, con questa mostra, di fare un salto di qualità. Kandinsky apre il nuovo ciclo sull'arte contemporanea: l'astrazione e la creazione di un linguaggio non figurativo e non descrittivo.



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